Che caratteristiche hanno i frigoriferi per farmacia? E quale normative devono rispettare per garantire una corretta conservazione dei medicinali?

Per far sì che si mantengano nel tempo, non è sufficiente che i farmaci siano conservati alla temperatura corretta. È necessario che i frigoriferi per farmacia rispettino le normative vigenti e determinati requisiti tecnici, quali:

  • la linea guida comunitaria CPMP/QWP609/96;
  • la Buona pratica di Conservazione con il metodo HACCP (Dir. CE 852/2004 e D.L.vo 193/07).

Quest’ultima prevede che i medicinali soggetti a temperatura controllata siano conservati in un ambiente che garantisca una temperatura costante per tutta la durata dello stoccaggio. È consentita una variazione massima di ± 1°C.

I farmaci devono, inoltre, essere conservati a una temperatura compresa tra i 2 e gli 8°C e non devono mai essere congelati all’interno del frigorifero stesso (ciò provocherebbe l’inefficacia del farmaco).

Frigoriferi farmacia

Affinché sia assicurato il corretto stoccaggio del farmaco, in farmacia si utilizzano camere refrigerate (o frigoriferi) che rispettino le attese della norma di riferimento. Prodotti di buona tecnologia, che consentano una “tenuta” di temperatura per diverse ore.

Questo deve avvenire anche in caso di guasto o problemi di alimentazione del frigorifero per farmaco. Nel caso in cui, ad esempio, questi problemi si verifichino nel giorno di chiusura della farmacia, la cella frigorifera deve poter mantenere una variazione massima di 2° o 3° rispetto alla temperatura di stoccaggio.

Suggerimenti per uno stoccaggio ottimale

Per garantire una continuità della catena del freddo sarebbe opportuno avere sempre in farmacia un frigorifero di scorta in caso di guasto di quello in attività.

Ma non sempre questo è economicamente possibile. La soluzione migliore è, dunque, quella di adottare un frigorifero per farmaco a due camere (solitamente quelle per le temperature 2/8 e 6/12 °C). Questo, infatti, è sempre dotato di due compressori indipendenti.

Nel caso in cui una delle due camere dovesse subire un guasto, infatti, il farmacista potrebbe trasferire i farmaci nell’altra, in attesa della riparazione da parte del tecnico specializzato.Per il corretto controllo delle temperature, inoltre, e per la soddisfazione del dettato normativo, al farmacista è richiesto di adottare un secondo termometro da frigorifero. Questo va posto nella cella accanto ai farmaci stoccati.

Durante il controllo e la registrazione giornaliera della temperatura il termometro in cella è comparato nella lettura con quello di bordo.

Una discrepanza di ± 1 °C è accettabile. Ma se la discrepanza è superiore c’è un problema. Uno dei due termometri, infatti, restituisce una temperatura che potrebbe essere quella reale della cella. Ciò vuol dire che l’altro potrebbe essere guasto.

La buona tecnica prevede che per un ulteriore controllo sulla qualità di lettura del termometro di bordo ci sia lo scambio del termometro di riscontro della cella A con quello della cella B. Se anche il termometro di riscontro della cella B restituisce una lettura diversa dal termometro di bordo, ciò indica che quest’ultimo è guasto e che necessita di intervento tecnico.

È importante per una farmacia fornirsi di strumentazioni e macchinari adeguati a rendere il lavoro performante. Solo in questo modo è possibile per il farmacista garantire ai propri clienti un servizio impeccabile.

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