Farmacia e parafarmacia sono luoghi in cui le persone si recano per comprare farmaci o parafarmaci. Ma allora qual è la differenza tra una farmacia e una parafarmacia?

Scopriamolo insieme.

Differenza tra farmacia e parafarmacia

Innanzitutto occorre sottolineare la differenza sostanziale che intercorre tra queste due categorie di attività.

La principale differenza tra farmacia e parafarmacia è che la prima può vendere anche farmaci che necessitano di una prescrizione medica, mentre la seconda è autorizzata alla sola vendita di farmaci da banco, ovvero quelli che non necessitano di una prescrizione medica per essere acquistati.

Ma andiamo a vedere nel dettaglio le principali caratteristiche delle due attività.

Farmacia, caratteristiche e vincoli

In Italia farmacia il numero di farmacie che operano sul territorio nazionale è limitato. Questo perché il numero totale di queste attività deve rispettare la norma vigente, mantenendo un rapporto di una farmacia ogni 3.300 abitanti di un Comune.

Esistono solamente due eccezioni a questa norma che consentono di aprire farmacie aggiuntive:

  • La popolazione eccedente supera del 50% il parametro sopra definito;
  • In luoghi a elevato traffico, come stazioni, aeroporti, ecc. (ma solamente nel limite del 5% del totale).

Il numero di farmacie, inoltre, può aumentare o diminuire in base all’incremento o decremento della popolazione. Spesso, però, accade che venga solamente trasferita la licenza per l’esercizio dell’attività da un soggetto all’altro (per cessazione attività o cambio generazionale).

Ma cosa può vendere la farmacia? Tutti quei farmaci che rientrano nelle seguenti fasce

  • A, ovvero i farmaci essenziali e i farmaci per malattie croniche (interamente rimborsati dal SSN);
  • C, cioè farmaci che richiedono la prescrizione medica, quelli che non la richiedono (SOP) e i farmaci da banco (OTC) a carico del paziente (esclusi casi particolari).

 

Tipologie di farmacia

Una farmacia può essere di tipo rurale o di tipo urbano. Che vuol dire?

La farmacia rurale è quella situata in un Comune che registra meno di 5.000 abitanti. Nel caso in cui gli abitanti di un Comune siano inferiori ai 3.000, invece, la farmacia si definisce sussidiata e gode di particolari agevolazioni.

Nei comuni con più di 5.000 abitanti, invece, le farmacie si definiscono urbane.

Un ulteriore distinzione che riguarda le farmacie è, poi, quella tra farmacia:

  • Pubblica, che è di proprietà comunale, ma affidata a un direttore farmacista;
  • Privata, in cui il titolare è una persona fisica oppure una società di persone o di capitali.

 

Parafarmacie

Come abbiamo visto, la caratteristica di una parafarmacia è quella di vendere soltanto farmaci non soggetti a prescrizione medica. Parliamo di OTC, farmaci da banco, SOP.

I farmaci soggetti a prescrizione, infatti, si possono vendere solo in una farmacia.

Inizialmente le parafarmacie erano autorizzate a vendere soltanto parafarmaci, prodotti non rientranti nella categoria dei medicinali.

Le cose sono cambiate nel 2016, quando il decreto Bersani – Visco ha consentito alle farmacie di commercializzare anche i medicinali di fascia C, ovvero quelli senza obbligo di ricetta (SOP) e i farmaci da banco (OTC).

Per aprire una parafarmacia, a differenza della farmacia, non è necessaria una licenza. Questa, infatti, è equiparata ad altre attività commerciali, perciò è sufficiente la SCIA.

Una caratteristica, questa, che permette un maggiore dinamismo del mercato e offre più possibilità ai nuovi professionisti rispetto alla stagnazione che il numero chiuso di farmacie potrebbe causare.

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